rigenerazione urbana

ex cartiera di marzabotto

ex cartiera di marzabotto oggetto • concorso di progettazione in due gradi nell’ambito del Piano Integrato della Città Metropolitana di Bologna – progetto definitivo, progetto esecutivo, direzione lavori luogo • Marzabotto – Lama di Reno   anno • 2023 status • 1° PREMIO – cantiere in corso committenza • comune di Marzabotto team • baustudio srl capogruppo Marchingegno Studio tecnico Associato Tracce Architettura e Ingegneria MEP studio PI Daniele Franchini ing. Carlo BergonziniGruppo Eden SrlsStacab Studio tecnico Associatoing. Mateo Palmieriing. Enrico Manzi arch. Elena Vincenzigeol. Luca Monti https://www.bau-studio.it/wp-content/uploads/2025/01/video-modello-cartiera-1.mp4 Situata a Lama di Reno, nel comune bolognese di Marzabotto, il comparto industriale abbandonato della Ex Cartiera Burgo è stato da anni oggetto di interesse per la sua riqualificazione. Un luogo fortemente identitario con una veste architettonica unica, arricchito dalle opere di street artists di fama internazionale. Oggi il lotto dell’Ex Cartiera Burgo costituisce una superficie inaccessibile che si estende per oltre 28.000 mq nella frazione di Lama di Reno, uno spazio introverso e privato fortemente legato all’attività produttiva che ospitava. Strategicamente l’Ex Cartiera Burgo sorge in un punto che ha la possibilità di assumere l’importante ruolo di connettore tra una mobilità sostenibile, caratterizzata dalla presenza della stazione ferroviaria e della futura Ciclovia del Sole, e un’area dalla predominante valenza naturale, quella del fiume Reno e della sua valle. Per realizzare questa connessione risulta fondamentale caratterizzare l’intero tessuto urbano con spazi dalle molteplici funzioni condivise, capaci di attivare la comunità locale e di accogliere visitatori. Per compiere questa rivoluzione il progetto proposto mette in campo un sistema di soluzioni dal forte carattere iconico, in grado di riconnettere i vecchi spazi produttivi al contesto: la realizzazione della galleria coperta che attraversa l’intero edificio, l’apertura del fronte verso la strada con nuovi tagli strategici, la realizzazione di un nuovo affaccio verso l’area a Est completamente rinaturalizzata, la salvaguardia dalla demolizione del podio coperto come luogo polifunzionale e la realizzazione di una grande piazza pubblica sono solo alcune delle molteplici soluzioni progettuali previste. Il primo passo da intraprendere sull’edificio è quello di realizzare un ingresso rivolto a sud, in grado di relazionarsi con la stazione e la ciclovia intercettando i flussi in arrivo. Qui si immagina una piazza coperta, la Piazza delle Idee, su cui affacciare funzioni legate alla mobilità sostenibile: una velostazione e una ciclo-officina. Così facendo si incentiva una mobilità lenta capace di esplorare l’area ma connessa a luoghi distanti tramite il treno e la ciclovia stessa. Dalla Piazza delle Idee parte la Galleria, spina dorsale dell’architettura ripensata. La Galleria è un collegamento diretto ricavato nel volume della costruzione esistente atto a garantire la permeabilità necessaria per far rivivere gli spazi. È vetrina delle funzioni insediate e da esse può essere colonizzata, risultando uno spazio ibrido. Su di essa affacciano le biblioteche del sapere e degli oggetti, gli spazi per coworking e start-up e gli spazi culturali. Per aumentarne la permeabilità, lungo l’arteria principale, si sviluppano dei bracci trasversali tagliati nell’esistente che, interrompendo la monoliticità del fronte strada, generano nuove aperture.   La Galleria permette, alla scala di edificio, di attuare gli intenti strategici. Diventa al contempo elemento di permeabilità e connessione, permette l’accessibilità al comparto e ai diversi blocchi funzionali insediati, assume un ruolo pubblico. Al termine dell’asse longitudinale della Galleria si trova il Portico, punto d’incontro tra lo spazio coperto e quello aperto, che mette in comunicazione l’edificio con la piazza più grande dell’intervento, l’Agorà. Affacciati sul Portico trovano collocazione la reception degli spazi culturali, il punto informazioni, il bar con la terrazza e l’accesso alle residenze temporanee con la loro area comune. Questo involucro industriale continuerà a testimoniare la sua storia, colonizzato da nuove attività strategiche e attraversato da un nuovo sistema di percorsi pubblici e flussi di mobilità sostenibile. PER SAPERNE DI PIù: artribune.com cittàmetropolitana.bo.it bologna.repubblica.it legambiente.it tutti i progetti >

edilizia residenziale sociale • lazzaretto

edilizia residenziale SOCIALE – LAZZARETTO incarico • concorso di progettazione a procedura aperta in unica fase per la realizzazione di edilizia residenziale sociale del comparto “Bertalia-Lazzaretto” luogo • Bologna anno • 2024 status • concorso – partecipazione committente • comune di Bologna team •  Performa Architettura + urbanisticaGalileo Ingegneria S.p.A.Polo Progetti Soc. Coop. di cui baustudio srlMarchingegnoMEP studio PI Daniele FranchiniStudio Erredue L’area Bertalia-Lazzaretto, osservata durante una visita iniziale, condiziona le impressioni progettuali iniziali. Arrivando da via Zanardi, si percepisce ancora l’antico ruolo della strada come collegamento con le pianure settentrionali, caratterizzato da edifici frammentari e dal fiume Reno.  Entrando nella “Pescarola” attraverso via Agucchi, il paesaggio urbano cambia radicalmente, con un parco alberato e edifici a sviluppo orizzontale ispirati ai “close” delle città giardino anglosassoni, nati dal programma di edilizia popolare della legge Andreatta del 1980. Il principio seguito nello sviluppo del bando di concorso è quello di considerare la “fase 1” come l’inizio di un processo che culminerà nel giugno 2026 con la consegna di una parte di città. Questa parte dovrà essere percepita dagli abitanti e dagli utenti esterni come una sezione relativamente autosufficiente e integrata in un contesto urbano più ampio e significativo. L’impianto urbano delle fasi 1 e 2 del bando è progettato come un’isola urbanisticamente definita. È connessa alle aree esistenti e future attraverso il controllo degli spazi connettivi e della viabilità. Le soluzioni architettoniche adottate rispettano le richieste del bando e offrono diverse possibilità grazie al carattere sistemico dell’impianto edilizio. Gli alloggi sono progettati con un doppio affaccio per massimizzare il gradiente di temperatura, favorendo la ventilazione trasversale attraverso ampi loggiati a sud e una chiusura dei fronti a nord. La configurazione è flessibile, permettendo modifiche future come l’aggiunta di alloggi per studenti o variazioni nel numero e nella tipologia degli alloggi.  Il sedime di progetto non include superfici a parco, ma il bando richiede di considerare anche le aree verdi circostanti. La proposta progettuale mira a bilanciare esigenze ambientali, come la permeabilità dei suoli e le funzioni ecosistemiche, con le funzioni ricreative e sociali del verde.   I percorsi nelle aree verdi centrali sono previsti su pedane lignee rialzate per consentire l’uso anche in caso di allagamento, collegandosi alla funzione di “rain garden“. Il progetto mira a conferire una forte “leggibilità” plastica alle soluzioni edilizie adottate, utilizzando una struttura mista in calcestruzzo armato e acciaio. Questa plasticità si esprime attraverso la discontinuità tra gli spazi interni ed esterni, con un involucro “scavato” che rispetta i requisiti aeranti e illuminanti. Le variazioni cromatiche delle superfici richiamano i toni delle terre e omaggiano la tradizione costruttiva della zona, legata ai “birocciai” che estraevano materiali dal fiume Reno. L’involucro è realizzato con una facciata ventilata che migliora l’isolamento termico, riducendo la dispersione di calore in inverno e il surriscaldamento in estate, contribuendo a un ambiente più confortevole e a una minore esigenza di riscaldamento e raffreddamento. PER SAPERNE DI PIù: concorsiarchibo.it comune.bologna.it pianoabitarabologna.it tutti i progetti >

riqualificazione del centro di tires

riqualificazione del centro di tires oggetto • concorso di progettazione ad un grado per il centro di Tires luogo • Tires  anno • 2022 status • concorso – partecipazione luogo • comune di Tires team • baustudio srl La sfida del progetto è quella di integrare l’area esistente in quella nuova e trasformare il centro e la piazza di Tires senza privarli del loro valore storico.In quest’ottica l’edificio esistente nella piazza del paese verrà demolito e messo in quota. Sulla base di ciò viene costruita una nuova struttura che ospita la biblioteca del paese. Al di sotto c’è un’area aperta ma coperta esposta a nord, da cui proviene Orchestra o può essere utilizzato per eventi locali. La piazza del paese, dunque, dovrebbe servire a promuovere gli eventi locali e il flusso turistico dovrebbe intensificarsi. La creazione di tali volumi urbani mira a raggiungere a spazio flessibile e adattabile che accoglie qualsiasi contesto sociale, culturale e funzionale. Lo scopo del progetto, quindi, è quello di sviluppare nuove forme di appropriazione degli spazi pubblici da parte dei residenti e in generale di chi vive in città vivere, creare; uno spazio eterogeneo che rispecchia il contesto in cui si trova. La biblioteca, la piazza coperta dell’orchestra, la nuova sede dell’associazione turistica e altro ancora tutti i servizi e i locali di servizio creati per essi si incontrano in uno solo spazio connesso, aperto e contaminato. Infine, la connessione tra la città di pietra e Città fatta di persone, tra urbanistica e quotidianità si svolge in questa nuovo spazio urbano. La strada di valle, arteria principale lungo la quale si sviluppa e si concentra il paese, rappresenta, al tempo stesso, l’elemento più critico e più forte di questo progetto. Il progetto del nuovo spazio pubblico prevede un leggero ridisegno della strada. Il manto stradale sarà, dunque, rialzato e portato allo stesso livello del nuovo centro cittadino. Così nasce uno spazio che serve è pensato per gli abitanti di Tires, ma anche per i viaggiatori di passaggio. tutti i progetti >

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