architettura

ex cartiera burgo – lama di reno

ex cartiera burgoMARZABOTTO oggetto • Concorso di progettazione in due gradi nell’ambito del Piano Integrato della Città Metropolitana di Bologna – progetto definitivo, progetto esecutivo, direzione lavori luogo • Marzabotto – Lama di Reno  anno • 2023 status • 1° PREMIO – cantiere in corso committenza • Comune di Marzabotto team • Baustudio Srl capogruppo Marchingegno Studio tecnico Associato Tracce Architettura e Ingegneria MEP studio PI Daniele Franchini Ing. Carlo BergonziniGruppo Eden SrlsStacab Studio tecnico AssociatoIng. Mateo PalmieriIng. Enrico Manzi arch. Elena VincenziGeol. Luca Monti Situata a Lama di Reno, nel comune bolognese di Marzabotto, il comparto industriale abbandonato della Ex Cartiera Burgo è stato da anni oggetto di interesse per la sua riqualificazione. Un luogo fortemente identitario con una veste architettonica unica, arricchito dalle opere di street artists di fama internazionale. Oggi il lotto dell’Ex Cartiera Burgo costituisce una superficie inaccessibile che si estende per oltre 28.000 mq nella frazione di Lama di Reno, uno spazio introverso e privato fortemente legato all’attività produttiva che ospitava. Strategicamente l’Ex Cartiera Burgo sorge in un punto che ha la possibilità di assumere l’importante ruolo di connettore tra una mobilità sostenibile, caratterizzata dalla presenza della stazione ferroviaria e della futura Ciclovia del Sole, e un’area dalla predominante valenza naturale, quella del fiume Reno e della sua valle. Per realizzare questa connessione risulta fondamentale caratterizzare l’intero tessuto urbano con spazi dalle molteplici funzioni condivise, capaci di attivare la comunità locale e di accogliere visitatori. Per compiere questa rivoluzione il progetto proposto mette in campo un sistema di soluzioni dal forte carattere iconico, in grado di riconnettere i vecchi spazi produttivi al contesto: la realizzazione della galleria coperta che attraversa l’intero edificio, l’apertura del fronte verso la strada con nuovi tagli strategici, la realizzazione di un nuovo affaccio verso l’area a Est completamente rinaturalizzata, la salvaguardia dalla demolizione del podio coperto come luogo polifunzionale e la realizzazione di una grande piazza pubblica sono solo alcune delle molteplici soluzioni progettuali previste. Il primo passo da intraprendere sull’edificio è quello di realizzare un ingresso rivolto a sud, in grado di relazionarsi con la stazione e la ciclovia intercettando i flussi in arrivo. Qui si immagina una piazza coperta, la Piazza delle Idee, su cui affacciare funzioni legate alla mobilità sostenibile: una velostazione e una ciclo-officina. Così facendo si incentiva una mobilità lenta capace di esplorare l’area ma connessa a luoghi distanti tramite il treno e la ciclovia stessa. Dalla Piazza delle Idee parte la Galleria, spina dorsale dell’architettura ripensata. La Galleria è un collegamento diretto ricavato nel volume della costruzione esistente atto a garantire la permeabilità necessaria per far rivivere gli spazi. È vetrina delle funzioni insediate e da esse può essere colonizzata, risultando uno spazio ibrido. Su di essa affacciano le biblioteche del sapere e degli oggetti, gli spazi per coworking e start-up e gli spazi culturali. Per aumentarne la permeabilità, lungo l’arteria principale, si sviluppano dei bracci trasversali tagliati nell’esistente che, interrompendo la monoliticità del fronte strada, generano nuove aperture.   La Galleria permette, alla scala di edificio, di attuare gli intenti strategici. Diventa al contempo elemento di permeabilità e connessione, permette l’accessibilità al comparto e ai diversi blocchi funzionali insediati, assume un ruolo pubblico. Al termine dell’asse longitudinale della Galleria si trova il Portico, punto d’incontro tra lo spazio coperto e quello aperto, che mette in comunicazione l’edificio con la piazza più grande dell’intervento, l’Agorà. Affacciati sul Portico trovano collocazione la reception degli spazi culturali, il punto informazioni, il bar con la terrazza e l’accesso alle residenze temporanee con la loro area comune. Questo involucro industriale continuerà a testimoniare la sua storia, colonizzato da nuove attività strategiche e attraversato da un nuovo sistema di percorsi pubblici e flussi di mobilità sostenibile. PER SAPERNE DI PIù: artribune.com cittàmetropolitana.bo.it bologna.repubblica.it legambiente.it

edilizia residenziale sociale – lazzaretto

edilizia residenziale lazzaretto (bo) incarico • Concorso di progettazione a procedura aperta in unica fase per la realizzazione di edilizia residenziale sociale del comparto “Bertalia-Lazzaretto” luogo • Bologna anno • 2024 status • concorso – partecipazione committente • Comune di Bologna team •  Performa Architettura + urbanisticaGalileo Ingegneria S.p.A.Polo Progetti Soc. Coop. di cui Baustudio SrlMarchingegnoMEP studio PI Daniele FranchiniStudio Erredue L’area Bertalia-Lazzaretto, osservata durante una visita iniziale, condiziona le impressioni progettuali iniziali. Arrivando da via Zanardi, si percepisce ancora l’antico ruolo della strada come collegamento con le pianure settentrionali, caratterizzato da edifici frammentari e dal fiume Reno.  Entrando nella “Pescarola” attraverso via Agucchi, il paesaggio urbano cambia radicalmente, con un parco alberato e edifici a sviluppo orizzontale ispirati ai “close” delle città giardino anglosassoni, nati dal programma di edilizia popolare della legge Andreatta del 1980. Il principio seguito nello sviluppo del bando di concorso è quello di considerare la “fase 1” come l’inizio di un processo che culminerà nel giugno 2026 con la consegna di una parte di città. Questa parte dovrà essere percepita dagli abitanti e dagli utenti esterni come una sezione relativamente autosufficiente e integrata in un contesto urbano più ampio e significativo. L’impianto urbano delle fasi 1 e 2 del bando è progettato come un’isola urbanisticamente definita. È connessa alle aree esistenti e future attraverso il controllo degli spazi connettivi e della viabilità. Le soluzioni architettoniche adottate rispettano le richieste del bando e offrono diverse possibilità grazie al carattere sistemico dell’impianto edilizio. Gli alloggi sono progettati con un doppio affaccio per massimizzare il gradiente di temperatura, favorendo la ventilazione trasversale attraverso ampi loggiati a sud e una chiusura dei fronti a nord. La configurazione è flessibile, permettendo modifiche future come l’aggiunta di alloggi per studenti o variazioni nel numero e nella tipologia degli alloggi.  Il sedime di progetto non include superfici a parco, ma il bando richiede di considerare anche le aree verdi circostanti. La proposta progettuale mira a bilanciare esigenze ambientali, come la permeabilità dei suoli e le funzioni ecosistemiche, con le funzioni ricreative e sociali del verde.   I percorsi nelle aree verdi centrali sono previsti su pedane lignee rialzate per consentire l’uso anche in caso di allagamento, collegandosi alla funzione di “rain garden“. Il progetto mira a conferire una forte “leggibilità” plastica alle soluzioni edilizie adottate, utilizzando una struttura mista in calcestruzzo armato e acciaio. Questa plasticità si esprime attraverso la discontinuità tra gli spazi interni ed esterni, con un involucro “scavato” che rispetta i requisiti aeranti e illuminanti. Le variazioni cromatiche delle superfici richiamano i toni delle terre e omaggiano la tradizione costruttiva della zona, legata ai “birocciai” che estraevano materiali dal fiume Reno. L’involucro è realizzato con una facciata ventilata che migliora l’isolamento termico, riducendo la dispersione di calore in inverno e il surriscaldamento in estate, contribuendo a un ambiente più confortevole e a una minore esigenza di riscaldamento e raffreddamento. PER SAPERNE DI PIù: concorsiarchibo.it comune.bologna.it pianoabitarabologna.it

imola – casa degli eventi

CASA DEGLI EVENTI AUTODROMO IMOLA oggetto • Gara d’appalto per la realizzazione dell’atuss del nuovo circondario imolese: polo funzionale autodromo internazionale “Enzo e Dino Ferrari” – “Casa degli Eventi” luogo • Imola anno • 2024 status • concorso – partecipazione committente • Comune di Bologna team • Baustudio srlPolo Progetti soc. coop. La proposta progettuale per la nuova Casa degli Eventi è una struttura semi-ipogea che scompare nel paesaggio circostante pur essendo un edificio fortemente iconico e riconoscibile. Una linea rossa, perfettamente integrata nel contesto di intervento, sormonta le grandi facciate vetrate apribili e disegna gli spazi principali sia all’esterno che all’interno. La copertura verde ospita una terrazza panoramica che offre una visuale privilegiata sulla pista senza ostruire quella degli spalti, instaurando relazioni visive inaspettate tra interno ed esterno. La terrazza è caratterizzata dalla presenza di pali metallici che permettono di installare teli temporanei per l’ombreggiamento. Inoltre, è presente la predisposizione per il montaggio di un maxischermo da cui seguire le corse. In base alle reali esigenze si potrà valutare la trasformazione della pensilina in una copertura permanente. Il progetto mira a conferire una forte “leggibilità” plastica alle soluzioni edilizie adottate, utilizzando una struttura mista in calcestruzzo armato e acciaio. Questa plasticità si esprime attraverso la discontinuità tra gli spazi interni ed esterni, con un involucro “scavato” che rispetta i requisiti aeranti e illuminanti. Le variazioni cromatiche delle superfici richiamano i toni delle terre e omaggiano la tradizione costruttiva della zona, legata ai “birocciai” che estraevano materiali dal fiume Reno. L’involucro è realizzato con una facciata ventilata che migliora l’isolamento termico, riducendo la dispersione di calore in inverno e il surriscaldamento in estate, contribuendo a un ambiente più confortevole e a una minore esigenza di riscaldamento e raffreddamento. INTEGRAZIONE NEL PAESAGGIO ARCHITETTURA IPOGEA INTEGRAZIONE NEL PAESAGGIO VISUALE PANORAMICA La sala è caratterizzata dalla presenza di divisori mobili (pareti mobili o tende in base alle esigenze reali) che permettono di suddividere lo spazio in più ambienti. Tale flessibilità è utile sia perchè permette di organizzare con più libertà gli ambienti durante un evento, sia perchè consente la possibilità di ospitare più eventi contemporaneamente

palestra ruggi – imola

palestra RUGGIIMOLA oggetto • Progetto definitivo, esecutivo e Direzione Lavori dei lavori di realizzazione palestra comunale nel complesso sportivo “A. Ruggi” luogo • Imola anno • 2023 status • cantiere in corso committente • Comune di Imola team • Baustudio Srl Marchingegno Studio Tecnico AssociatoMEP studioSTACABIng. Enrico Manzi  La nuova Palestra Ruggi di Imola rappresenta un esempio innovativo di architettura sportiva progettata per il benessere e la sostenibilità. Con una superficie di oltre 700 mq, l’edificio si distingue per le sue ampie vetrate a nastro che garantiscono un’illuminazione naturale ottimale, riducendo il consumo energetico. Le alte prestazioni impiantistiche assicurano un comfort superiore, sia per gli atleti che per gli spettatori. Questo complesso sportivo è stato concepito con un approccio completamente green, rispondendo alle esigenze del territorio e promuovendo uno stile di vita sano e sostenibile. All’interno, si trovano un campo da basket, due campi per la pallavolo e un’area dedicata al fitness. Spazi versatili e moderni garantiscono un’esperienza completa per chi desidera praticare lo sport. L’attenzione al design e alla funzionalità si riflette non solo nella struttura, ma anche nell’integrazione con l’ambiente circostante, grazie a un progetto paesaggistico che valorizza il verde e rende la palestra un luogo ideale per il benessere della comunità. PER SAPERNE DI PIù: corriereromagna.it ilrestodelcarlino.it

palestra comunale – portomaggiore

palestra comunaleportomaggiore oggetto • Progetto definitivo, esecutivo e Direzione Lavori della nuova palestra comunale di Portomaggiore luogo • Portomaggiore (FE) anno • 2023 status • completato committente • Comune di Portomaggiore team • Baustudio Srl Polo Progetti soc. coop. ing. Luigi Tundo (consulente tecnico) Il progetto ha previsto la demolizione della palestra preesistente inagibile e in disuso dal 2015, per la realizzazione di un nuovo fabbricato ad uso sportivo a servizio della scuola adiacente A. Cavallari e di associazioni sportive locali. Il nuovo edificio è costituito da due blocchi distinti per gli spogliatoi e per la sala delle attività sportive. Orientati su linee incidenti, si ritrovano in una configurazione interna degli spazi chiara e funzionale.  ll nuovo edificio è classificato come NZEB, acronimo di Nearly Zero Energy Building ed è stato realizzato con una struttura in cemento armato e travi lamellari in legno per la copertura. I due volumi si differenziano per l’altezza e la tipologia di aperture e si intersecano nell’elemento di ingresso e distribuzione. Questa scelta genera, in esterno, uno spazio pedonale caratterizzante, accessibile dalla scuola adiacente e dal parcheggio. L’arretramento della porta di ingresso segna l’accesso all’edificio e offre un riparo dagli agenti atmosferici, una zona filtro tra interno ed esterno. Il volume della palestra raggiunge i 7,6 metri di altezza sul lato ovest con una inclinazione unica della falda di copertura, rivolta verso sud-est. Questo porta ad una migliore esposizione dei pannelli fotovoltaici posti sul tetto. Il sistema di copertura caratterizza fortemente l’ambiente interno, dove l’inclinazione della falda si integra con l’andamento delle travi in legno lamellare a sezione variabile. Le finestre a nastro, poste a due quote differenti, generano una particolare ricerca della luce e garantiscono un’ottimale illuminazione laterale dello spazio destinato alle attività motorie. Le vetrate verticali assicurano invece un rapporto diretto tra la superficie chiusa della palestra e lo spazio esterno. Questo rafforza il dialogo visivo tra l’attività sportiva e il contesto in cui essa si inserisce. Gli elementi frangisole caratterizzano i fronti dell’edificio, limitando l’irraggiamento diretto nella sala per le attività motorie.

torrione spagnoli – carpi

TORRIONE DEGLI SPAGNOLI CARPI https://www.bau-studio.it/wp-content/uploads/2024/06/torrione-spagnoli-GIF.mp4 oggetto • Concorso di progettazione in due gradi per per la realizzazione del collegamento verticale esterno del torrione degli spagnoli e la sistemazione dell’area esterna di pertinenza luogo • Carpi (Modena) anno • 2023 status • concorso – 1° grado luogo • Comune di Carpi team • Baustudio Srl La richiesta del concorso di dotare il Torrione degli Spagnoli di Carpi di un collegamento verticale diventa occasione per realizzare un nuovo percorso verticale. Il progetto non è altro che un’esperienza di visita originale e innovativa, con punti di vista speciali sul complesso monumentale di Palazzo Pio. L’idea del progetto è quella di inserire un volume simbolo. Il volume si integra dunque nel contesto ma non si nasconde. L’obiettivo è quindi di valorizzare il Torrione degli Spagnoli e il sistema di percorsi e visuali che lo circondano. Al piano terra la distanza tra il nuovo corpo scala e il Torrione viene colmata da un volume di accesso che diviene luogo di accoglienza. Il collegamento, inoltre, viene dotato anche di ingressi diretti verso l’esterno per poter fruire di gestioni differenziate dei percorsi espositivi. L’inclinazione scelta genera un sistema di luoghi di accoglienza e di sosta che arricchisce lo spazio pubblico di nuovi scorci e prospettive per confrontarsi con il contesto esistente. Lo spazio, dunque, viene mantenuto il più possibile permeabile e verde,  riportando idealmente all’interno del perimetro del Castello, gli antichi orti preesistenti. La vista sull’esterno si apre in corrispondenza dell’accesso ai livelli del Torrione che avviene attraverso passerelle coperte e vetrate. Questi elementi leggeri e puntuali si estendono a sbalzo dal nuovo edificio fino a raggiungere il Torrione, intercettando le attuali finestrature. L’orientamento del nuovo volume e, quindi, la sua posizione consentono di sfruttare i soli varchi esistenti, superando la necessità di realizzare nuove aperture sul prospetto del fabbricato. Questo gioco di visuali, garantito dalle passerelle di accesso, arricchisce l’esperienza museale, offrendo, inoltre, spunti originali per l’organizzazione del percorso espositivo fino all’ultimo piano. Qui la scala si arricchisce di un ultimo elemento, una grande apertura finestrata su due lati. Rivolta sul contesto circostante regala una vista inedita sul contesto monumentale di Palazzo Pio e sull’intero centro storico di Carpi. Infine dall’esterno questo elemento caratterizza il volume della nuova torre e si dichiara come punto di arrivo del nuovo percorso di risalita.

centro del turismo – catania

centro del turismo catania incarico luogo anno status committenza team oggetto • Concorso di progettazione in due gradi per Lavori di ristrutturazione di un fabbricato da adibire a Centro Servizi turistici per il territorio e fornitura di un sistema di orientamento e conoscenza turistica (SOCT) luogo • Catania anno • 2023 status • concorso – 1° fase committenza • Comune di Catania team • Baustudio Srl Il complesso di Sant’Agata oggetto di intervento si configura come un luogo fortemente iconico e integrato nel contesto urbano centrale di Catania. Nonostante il suo posizionamento e la sua rilevanza però è rimasto separato dai flussi che attraversano l’area sia per la sua caratteristica conformazione con corte centrale sia per le funzioni che ha ospitato nel tempo. La richiesta di concorso di rendere questi spazi funzionali alle attività turistiche diventa un’occasione per invertire questo orientamento e aprire il complesso alla comunità. Per compiere questa trasformazione il progetto prevede tre azioni urbane identitarie: la realizzazione di un percorso pubblico che attraversa il fabbricato da via S. M. del Rosario a via Sant’Agata per rafforzare l’idea di uno spazio fortemente integrato nel contesto urbano; la trasformazione della corte interna in un luogo pubblico accessibile a tutti, con l’obiettivo dioffrire uno spazio confinato ma aperto ad attività e usi originali; la pedonalizzazione di un breve tratto di Santa Maria del Rosario al fine di generare un luogosicuro e protetto per i pedoni, in corrispondenza dei locali dell’Urban Center, immagine diuna città orientata al futuro e alla mobilità sostenibile. NUOVI SPAZI PUBBLICI connessione nuovi ascensori macrofunzioni Al fine di non intaccare le qualità architettoniche che costituiscono l’essenza stessa dell’edifico, si è scelto di intervenire con il criterio del minimo intervento. Le operazioni studiate mirano al ripristino della funzionalità del luogo e ad intervenire per potenziare e sottolineare la loro suggestività. Gli ambienti al piano terra ospitano le funzioni di accoglienza, la sala multimediale, l’auditorium, la sala per attività di workshop e la sala per esposizioni temporanee. I due vani scala esistenti vengono restaurati e dotati di sistemi di risalita autonoma, nell’ottica di rendere tutto il fabbricato accessibile. Gli ambienti al piano primo vengono riportati il più possibile alla loro spazialità originaria (ove neces-sario solo visiva grazie a nuove partizioni vetrate) e riorganizzati per consentirne l’utilizzo secondo il programma funzionale richiesto, dotando la struttura di uffici singoli e sale polivalenti adattabili ad ogni richiesta gestionale. spazi esterni/pubblici piano terra piano primo L’approccio generale in tema di restauro è di tipo conservativo. Le facciate saranno soggette a in-terventi di pulizia, ripristino puntuale delle decorazioni esistenti e riordino impiantistico. I prospetti sono restaurati con rimozione della microflora, integrazione degli intonaci e tinteggiatura storica. Migliorie strutturali antisismiche, nuovi infissi e isolamento termico completano l’intervento. L’area antistante il nuovo Centro Servizi Turistici diventa la sua naturale prosecuzione nello spazio pubblico. Qui potranno essere allestite mostre temporanee e organizzati eventi per turisti. Nel quotidiano il luogo fornisce uno spazio di sosta sicuro e accessibile per pedoni e ciclisti, un punto di ritrovo per le guide turistiche cittadine che dall’accoglienza potranno avviare i tour anche grazie all’aiuto di dispositivi multimediali. L’arredo dello spazio pubblico, in continuità con le geometrie che disegnano le attrezzature, offre occasioni di sosta, rastrelliere per biciclette e postazioni di ricarica elettrica. Le nuove sedute, integrano panchine, arbusti e piccole alberature in modo da caratterizzare il fronte rinnovato del fabbricato sulla nuova area pubblica pedonale. Il medesimo trattamento degli arredi viene esteso anche ai totem e ai chiochi informativi, pensati per essere dislocati nel territorio, come supporto e connessione a flussi turistici a vasta scala, implementati di originali funzioni multimediali.

pinacoteca – bologna

PINACOTECABologna oggetto • rilievo laser scanner della Pinacoteca Nazionale luogo • Bologna anno  • 2023 status  • completato committente • Comune di Bologna team • Baustudio SrlPolo Progetti Soc. Coop. In collaborazione con Polo Progetti Soc. Coop., Baustudio si è occupato del rilievo del complesso monumentale della Pinacoteca di Bologna. Il rilievo, necessario per l’aggiornamento della documentazione sullo stato di fatto e la progettazione dei nuovi impianti, è stato eseguito tramite laser scanner. https://www.youtube.com/watch?v=lXhpOeGv2cM&embeds_referring_euri=https%3A%2F%2Fwww.bau-studio.it%2F&embeds_referring_origin=https%3A%2F%2Fwww.bau-studio.it&source_ve_path=Mjg2NjY

scuole innovative – scandiano

scuole innovativescandiano oggetto • Concorso di progettazione in due gradi per per la realizzazione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici nell’ambito del PNNR luogo • Scandiano (Reggio Emilia)  anno • 2022 status • partecipazione concorso / 2° posto committenza • Ministero dell’istruzione team • Baustudio Srl Il progetto nasce dalla consapevolezza che la scuola è il punto di contatto tra la famiglia e la collettività. Elemento generativo di questo progetto è la grande Agorà, uno spazio ibrido multi-funzionale in cui si intersecano le attività più collettive della scuola: l’accoglienza, la mensa e lo studio. Questo spazio fluido e denso di esperienze diventa il perno intorno al quale si articolano i volumi degli spazi didattici. L’impianto planimetrico a corte è generato dalla composizione di volumi innestati nel corpo centrale dell’Agora, uno spazio ibrido racchiudendo le funzioni pubbliche. È il luogo dell’accoglienza e dell’incontro. Al piano terra si trovano le due aule del primo ciclo, direttamente connesse con gli spazi esterni per garantire agli alunni più piccoli un graduale passaggio dagli ambienti più informali della scuola dell’infanzia a quelli più strutturati della primaria. Al piano primo ci sono le aule e i laboratori del secondo. L’affaccio delle aule è verso sud-ovest, scelta per garantire il migliore livello di illuminazione anche nel pomeriggio, per potenziare il tempo pieno. Le ampie vetrate e i velux circolari permettono al sistema edificio di fornire agli alunni il migliore grado di illuminazione e ventilazione naturale. Le schermature in rete microforata consentono di filtrare i raggi solari nei periodi di maggiore soleggiamento.  Il sistema di tende a rullo interne garantire la regolazione della luce in base alle esigenze didattiche del momento. NUOVI SPAZI PUBBLICI connessione fruibilità La caratteristica principale della proposta è la flessibilità degli ambienti tradotta nel modello di “aula doppia” con aula di supporto centrale. ll sistema “aula doppia” si basa sull’accoppiamento di due moduli base (42 mq) messi in relazione da uno spazio filtro che alloggia anche servizi per il supporto delle attività laboratoriali. L’utilizzo di pareti mobili insonorizzate garantisce comfort acustico e ambientale. TRASPARENZA VISIVA ARREDI MODULARI FLUSSI Il progetto privilegia soluzioni passive, morfologia, disposizione e dimensione delle aperture, per minimizzare la domanda energetica. L’obiettivo è rendere l’edificio a energia quasi zero (NZEB). Lungo le pareti esposte ad est/ovest verranno installati pannelli di schermatura solare in lamiera microforata integrati a serramenti con vetri selettivi (TE<30%) e a sistemi di tendaggi interni automatizzati (tessuti microforati). Gli impianti saranno compartimentati in accordo con i blocchi funzionali. Questo permette l’utilizzo differenziato degli ambienti in accordo con il principio di scuola aperta e di utilizzi oltre l’orario scolastico.

palazzo carcano – trani

PALAZZO CARCANO TRANI oggetto • Concorso di progettazione in due gradi per gli interventi di recupero con ampliamento di Palazzo Carcano luogo •Trani anno • 2021 status • concorso – 1° grado committenza • Agenzia del Demanio team • Baustudio Srl Il progetto mira a sviluppare le caratteristiche sceniche e culturali del luogo, dando quindi all’immagine dell’ampliamento una forte vocazione urbana. Il completamento di palazzo Carcano è l’occasione per creare un percorso che raccordi la piazza con le terrazze esistenti per permettere alle persone di vedere la città di Trani da un punto di vista privilegiato. L’intervento ha una immagine chiara e definita, un ritmo fra vuoti e pieni che richiama la cultura mediterranea e una palette materica “essenziale”: la pietra, l’acciaio e il vetro. Il progetto prevede il mantenimento dell’edificio storico esistente nella sua integrità. La sagomatura del volume che dal fronte di tre piani su piazza Re Manfredi, si riduce man mano fino a raggiungere la terrazza al piano primo che caratterizza via Accademia. Sulla copertura così inclinata, si va quindi a generare una scalinata panoramica che ha il suo inizio nella sala archeologica del museo, si snoda intorno all’angolo dell’isolato con la stupenda vista sul mare e raggiunge la terrazza superiore. Il museo ha un ingresso dedicato nell’angolo fra via Accademia e piazza Re Manfredi dal quale si accede all’area archeologica. Attraverso delle passerelle leggere con appoggi puntuali e parapetto in vetro è possibile camminare intorno agli scavi e raggiungere alcune stanze storiche voltate di palazzo Carcano. Il viaggio museale quindi inizia al piano terra con l’esposizione dei reperti, gli scavi “a cielo aperto” benché protetti da un grande lucernaio, sono bagnati dalla luce naturale. Pavimentazione e soffitto scuro a lastre di grande formato fanno risaltare il bianco delle pietre negli scavi e le opere esposte nelle teche illuminate puntualmente. L’illuminazione naturale è garantita dal grande lucernaio centrale e dalle finestre a tutta altezza che danno sulla piazza, ma sarà integrata da luci puntuali (faretti espositivi) montati su binari a soffitto per un più facile riposizionamento e una maggiore flessibilità.